‘Viator’ (dal latino ‘colui che viaggia’) è nata da una risposta ad un periodo di sedentarietà dell’artista.
“Quando dipingo per un’immagine cerco di costruirle un luogo concreto: le offro un “qui”. Non sempre accade che l’immagine, forte della sua presenza, acquisti autonomia e decida di spostarsi altrove. Viator ha fatto presto a raccogliere quel poco di passato in un fazzoletto per poi mettere i piedi al servizio del futuro… del viaggio.
Ogni tanto torna e racconta di paesi lontani, enumera meraviglie e incontri con uomini straordinari, ingigantisce mostri già grandi e sostiene che un intero mondo può essere tenuto in una mano.”
Il viaggio, come accade con l’arte, provoca un’emozione così forte nel viaggiatore che talvolta la facoltà di osservazione viene colta in difetto. In questo mondo di simbolo e spostamento (anche il simbolo è uno spostamento da un qui a un altrove) è difficile distinguere il vero.
Nulla può essere provato nell’immediato.
Occorre mettersi in viaggio.
Edizione limitata 1/7, venduta con certificato di autenticità a firma dell’autore.
Materiale e tecnica
Stampa inchiostri Epson applicata su Dibond (alluminio composito 3mm)
Dimensioni
L: 44 cm
H: 88 cm
P: 3 cm
Anno 2023
Serie limitata 1/7 – Riproducibile su ordinazione
Realizzato in Italia
Tempi di realizzazione
12 giorni lavorativi
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Note sull’Artista
“Fare Arte è saper vedere le cose come i bambini, curiosi conoscitori della vita, immersi in un’eterna favola.”
Pittore e disegnatore della purezza, attraverso la tecnica del digitale Paolo Guido esprime il modo tutto suo di vedere le cose. Con il suo stile surreale che evoca l’arte fiamminga, ci parla di un mondo fiabesco e onirico, popolato di sogni e di incubi, ma sempre in una chiave fortemente contemporanea. Soggetti che “al tatto” sembrano fragili figure di porcellana, efebi dalla carnagione bianca e dalle gote rosse, abitano spazi barocchi, percettibilmente “rumorosi” e ricchi di senso. La vita esce prepotente dalle sue immagini, a volte inquietanti e quasi grottesche, pronte a ricordarci che è sempre una storia comica, mista al dramma.
In Paolo Guido l’Arte vibra nel sangue come traccia genetica, è un’arte respirata sin da piccolo che parla dei piccoli; sono loro i protagonisti e i fruitori privilegiati della sua ricerca tesa a cogliere la dimensione più pura dell’esistenza.
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